sabato 30 agosto 2014

8a TAPPA, 17 agosto

La Cambogia di oggi è il commovente dolore.

Vai in Cambogia?? mi ha detto una cara amica un paio di settimane prima di partire, Io l'associo solo a drammi e catastrofi, non ci andrei mai. In effetti. Sono partita sapendo che volevo vedere, e così ho fatto, ed è stata tosta, e sono stata contenta di averlo fatto. Contenta..., ci siamo capiti.
Due milioni di morti, su sei milioni di abitanti. In quattro anni. Avere a che fare con guerra civile, dislocamento o deportazione di intere città, distruzione delle famiglie, azzeramento di valori e di una cultura, torture, campi di sterminio, uccisioni di massa e fosse comuni, eccetera, allegria. Non sono temi da vacanza. E' che non sono temi da ignorare, e se viaggiare è in gran parte conoscere, anche questo è viaggio. E comunque come ho detto ci tenevo.

Dunque, fare foto non è che mi venisse così bene. Con un certo sforzo qualcuna l'ho scattata, e ho scelto le immagini meno drammatiche. E' tosto, ma mi auguro guardiate anche voi.



La famigerata S-21 o Tuol Sleng, la scuola utilizzata dalla polizia dei Khmer Rossi per ottenere confessioni dai nemici dell'Ankar, l'organizzazione. Cheoung Ek, il campo di sterminio con le fosse comuni (qui ce l'ho fatta a riprendere solo l'ossario commemorativo, da lontano).



Il contrasto con l'ordine asettico del palazzo reale, visitato poco prima, è stridente. E il palazzo non è granché, secondo il mio personale gusto, nemmeno la molto decantata Silver Pagoda. Trovo molto bello invece un grande affresco sul muro interno. Rappresenta, neanche a dirlo, una battaglia.

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