domenica 31 agosto 2014

13a TAPPA, 23 agosto al mare

Una spiaggia, e noi spiaggiati. Il mare cambogiano non è granché se ci venite apposta, invece dopo molti chilometri, caldo, scalinate, camminate, elefanti eccetera, è molto gradito.
Noleggiare una barca per una giornata costa poco, e facendo il bagno al largo si trova acqua bella e anche qualche zona dove fare snorkeling, non è la barriera corallina ma qualcosa si vede. Occhio ai barracuda, dice il pilota, e questo non ci piace. E infatti la sera a cena ce ne mangiamo un bel po'. Alla griglia.
La spiaggia cambogiana è come tutte le spiagge popolari del mondo, che io sappia. Le mamme, mettiti la crema mettiti all'ombra hai preso troppo sole esci dall'acqua che hai appena mangiato eccetera, i papà parlano tra loro, i bambini giocano. I piloti di barche si riposano. I turisti chiacchierano e nuotano.


Anche qui come nel resto della Cambogia gli ambulanti cucinano dappertutto. La signora attrezzatissima ha pentola, fornello, materie prime e condimenti, posate e piatti. Ti serve dall'A alla Z. Questi girano anche tra i tavoli dei ristoranti. Siccome il pubblico esercizio cambogiano non è, in genere, velocissimo, e comunque serve uno alla volta (in una tavolata di sedici...), è normale comprare qualcosa dagli ambulanti per ingannare l'attesa, nessuno dice niente e così  sull'impazienza dei turisti, specialmente occidentali, campano in due. 


La sera spiano (termine gergale delle mie parti che significa indossare per la prima volta, accento sulla a) la collana cambogiana comprata da Friends. In Cambogia ci sono diversi progetti attivi per aiutare chi è in svantaggio, mi fa piacere ricordare qui quelli che ho incontrato. (Notare la borsina in carta di giornale, ritagliata e incollata pazientemente, i due manici di spago, un capolavoro, Ce ne sono dappertutto. Il giornate riporta le notizie sui mondiali di calcio, dietro l'infamante Italia Costarica 0-1, a momenti butto la borsina!).

 


12a TAPPA, 21 e 22 agosto

Ancora strada. Pernottiamo a Phnom Penh e ripartiamo subito la mattina dopo, con l'obiettivo di raggiungere il mare e starci ... nemmeno due giorni, ma ne abbiamo tutti voglia.
Uscire dalla città nell'ora di punta è una questione lunga, il traffico sembra più caotico del solito.
Passa di tutto, mezzi di trasporto, merci e persone di ogni tipo, animali vari, nei due sensi di marcia e contromano. C'è anche una manifestazione non ho capito per cosa (sparuto gruppetto di manifestanti) sorvegliata dalla polizia (gruppo molto più nutrito, troppo, che se ne fanno di tanti agenti?) in assetto antisommossa.
Della multiforme varietà di passaggio sono riuscita a riprendere solo una minima parte, comunque qualcosa c'è. Se avete voglia guardate attentamente, alcuni dettagli sono incredibili, almeno per me.



Ad un certo punto arriviamo a una barriera, la signorina incassa il pedaggio. Finalmente siamo in autostrada, penso io, peccato che finiranno i motorini da fotografare ma almeno ci daremo una mossa. Sbircio nel casello e faccio caso al fatto che non c'è nessun computer. Poi mi giro e vedo che 1. di là dal casello la strada continua esattamente come prima, nessuna differenza che so nelle corsie, o nel tipo di asfalto (leggi le stesse buche), niente barriere o newjersey, uguale; 2. i motorini non solo non si fermano, ma hanno una corsia privilegiata per passare il casello, e non pagano. Vamolà, com'è l'autostrada cambogiana. O forse il casello e basta, dovrei dire.
Infine, grande cartello a chiosa del tutto. Fermo inchiodato là, a venti metri dalla sede stradale dove tutto scorre, chi lo vede. A parte le turiste in bus, s'intende.