domenica 31 agosto 2014

12a TAPPA, 21 e 22 agosto

Ancora strada. Pernottiamo a Phnom Penh e ripartiamo subito la mattina dopo, con l'obiettivo di raggiungere il mare e starci ... nemmeno due giorni, ma ne abbiamo tutti voglia.
Uscire dalla città nell'ora di punta è una questione lunga, il traffico sembra più caotico del solito.
Passa di tutto, mezzi di trasporto, merci e persone di ogni tipo, animali vari, nei due sensi di marcia e contromano. C'è anche una manifestazione non ho capito per cosa (sparuto gruppetto di manifestanti) sorvegliata dalla polizia (gruppo molto più nutrito, troppo, che se ne fanno di tanti agenti?) in assetto antisommossa.
Della multiforme varietà di passaggio sono riuscita a riprendere solo una minima parte, comunque qualcosa c'è. Se avete voglia guardate attentamente, alcuni dettagli sono incredibili, almeno per me.



Ad un certo punto arriviamo a una barriera, la signorina incassa il pedaggio. Finalmente siamo in autostrada, penso io, peccato che finiranno i motorini da fotografare ma almeno ci daremo una mossa. Sbircio nel casello e faccio caso al fatto che non c'è nessun computer. Poi mi giro e vedo che 1. di là dal casello la strada continua esattamente come prima, nessuna differenza che so nelle corsie, o nel tipo di asfalto (leggi le stesse buche), niente barriere o newjersey, uguale; 2. i motorini non solo non si fermano, ma hanno una corsia privilegiata per passare il casello, e non pagano. Vamolà, com'è l'autostrada cambogiana. O forse il casello e basta, dovrei dire.
Infine, grande cartello a chiosa del tutto. Fermo inchiodato là, a venti metri dalla sede stradale dove tutto scorre, chi lo vede. A parte le turiste in bus, s'intende.



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