sabato 30 agosto 2014

10a TAPPA, 19 agosto

La strada nel viaggio è protagonista. Qualsiasi sia il mezzo di trasporto, in ogni lungo viaggio si passano molte ore sulla strada. Che, almeno per me, non è semplicemente il collegamento tra due luoghi da visitare. E' essa stessa un luogo, pieno di cose interessanti da vedere a ogni svolta, a ogni chilometro.
Ad esempio, ci si può fermare in un villaggio. A fianco della frutta, c'è il negozio di telefonia ed elettronica, puoi comprare una sim cambogiana e c'è anche il tecnico che ti aiuta a configurare l'iPhone. La signora al bancone lavora, manco a dirlo, con la figlia in braccio.

 

Ci si ferma a fare benzina. Ogni pompa del distributore ha una signora che ti assiste, tutta bardata con cappello-sciarpa (strano ibrido che qui è un must), guanti e mascherina. In attesa dei clienti sta sulla sua sedia di plastica rossa, o chiacchiera con le colleghe. Una a ogni pompa, altro che self service. All'area di servizio c'è spesso un ristorante (ragni e insetti fritti, banane e uova su spiedini e cotti alla griglia, oltre a riso e noodles come se piovessero). Passano i carrettini dei venditori ambulanti, attrezzati per la giornata, vanno a velocità di crociera perciò perché disturbarsi a chiudere l'ombrellone?  Intorno al distributore espositori di banane e immancabili dormitori su amache. In Cambogia le amache sono dappertutto, tutti ne hanno una, anche il nostro autista di bus la tira fuori a ogni sosta. Mi sembra di sentirlo pensare, Certo andate a vedere l'ennesimo tempio, salite l'ennesima scalinata, crepate di caldo e sudate tutto il possibile, io fossi matto, me ne sto qui in pace sulla mia amaca .... Ok sono di parte, ma l'impressione è che gli uomini qui lavorino mediamente meno delle donne. Date un'occhiata alla fila dei seduti dentro all'autogrill, ad esempio.



E nelle innumerevoli ore trascorse in bus, si guarda cosa scorre di là dal vetro. Tipo, file di giare per l'acqua, risaie,  villaggi, villaggetti, fornaci di mattoni con strani camini, il venditore della legna, altre risaie, eccetera eccetera.

 

Se si passa da qualche cittadina ci sono anche le case in muratura, al posto delle solite palafitte in legno. Sono in vago stile colonial pacchiano, e finite solo sul davanti. Ecco qualche esempio, prego notare i cavi elettrici. Ci sono anche muratori e manovali, che si danno da fare (giusto per riequilibrare quanto appena detto  sul maschio medio locale...).


E il Mekong. Il grande fiume color albicocca sbiadita, ha sempre il suo fascino. Ci facciamo una navigatina, e vediamo le orcelle (delfini). Fotografarle è difficile, almeno per me, comunque una pinna l'ho presa (guardate bene).



PS. Se vi capitasse un lungo viaggio in bus, a un certo punto vi potreste ritrovare annoiati, ammaccati e con davanti ancora un paio d'ore di strada. Nel caso, il gioco dei mimi può aiutarvi a trascorrere meglio quanto manca all'arrivo. Vi suggerisco un titolo perfetto da mimare, magari succede anche a voi quello che è capitato nel nostro gruppo (e che lascio alla vostra immaginazione) ... ;)



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